sabato 27 ottobre 2012

BAMBINI: TOSSE, LE STATEGIE PER COMBATTERLA E COME CURARLA



Salute bambini: Tosse, le strategie per combatterla












Secca e stizzosa oppure grassa: in qualunque modo si presenti la tosse è sempre un motivo d'ansia per le mamme, soprattutto quando impedisce ai bambini di dormire. Che cosa si può fare? 



Tosse: come affrontarla?
Sentire un bambino che tossisce di continuo e che magari la notte non riesce a riposare per gli attacchi di tosse, è sempre per i genitori fonte di apprensione. D’istinto vorrebbero trovare la soluzione miracolosa che in pochi attimi faccia passare il disturbo ai loro piccoli e, se non riescono ad individuarla, ecco che si mettono in allarme.
Nella maggior parte dei casi, però, la tosse è un fastidio passeggero, che si accompagna ad una delle numerose infezioni delle prime vie aeree che possono colpire soprattutto i più piccoli (che non hanno ancora sviluppato un ‘bagaglio’ sufficiente di anticorpi) e soprattutto durante la stagione invernale. Ricorrere subito ai farmaci per eliminarla può essere controproducente e, in alcuni casi, dannoso.
Per capire meglio che cos’è la tosse e come affrontarla in modo ‘intelligente’ abbiamo rivolto alcune domande al prof. Renato Cutrera, dirigente medico di secondo livello – Unita Operativa Complessa di Broncopneumologia presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
  • Innanzitutto, perché si tossisce?
La tosse è un meccanismo fisiologico che consente l’espulsione di materiale irritante dalle vie aeree, come ad esempio microbi, inquinanti ambientali (il fumo in casa, lo smog fuori casa) o, più raramente, la presenza di un corpo estraneo.
In pratica, il materiale irritante presente nelle vie aeree viene avvolto dalle secrezioni mucose ed espulso violentemente tramite i colpi di tosse. Si pensi che un colpo di tosse determina un flusso aereo che può raggiungere in fase di espulsione punte di 800-1000 Km l’ora!
  • Qual è la tosse più frequente nei bambini?
Premesso che la tosse può avere caratteristiche e cause diverse, quella decisamente più comune in età pediatrica è senza dubbio la tosse acuta: dura pochi giorni, fa seguito in genere a un raffreddore (quindi è collegata ad un’infezione respiratoria, spesso di tipo virale), talvolta può essere associata a febbre non elevata nei primi due-tre giorni.
E’ molto frequente nei primi anni di vita, specie nei bambini che vanno al nido o alla scuola materna, vero ‘ricettacolo’ di virus e germi, che colpiscono proprio i più piccoli, che hanno un sistema immunitario ancora immaturo e quindi sono più indifesi di fronte alle infezioni. Si calcola che in media i bambini contraggono 6-8 infezioni virali a carico delle vie respiratorie superiori ogni anno, che sono accompagnate generalmente a tosse.
  • Come si riconosce la tosse acuta?
La tosse acuta si riconosce perché è particolarmente presente nelle prime ore dell’addormentamento e al mattino, quando il bambino si alza dal letto.A determinarla infatti è lo scolo di muco dalle fosse nasali nella gola, che si verifica in particolare durante i cambiamenti di posizione, come accade quando il bambino assume la posizione sdraiata o quando al mattino passa alla posizione eretta, causando in entrambe le situazioni un movimento delle secrezioni nel faringe.
La tosse si presenta all’inizio secca, per poi evolvere naturalmente dopo qualche giorno in tosse grassa, a causa della progressiva produzione di muco da parte delle ghiandole mucipare presenti nelle vie aeree.
La tosse acuta raggiunge l’acme nell’arco di due-tre giorni dal suo esordio, causa magari due-tre notti insonni a causa dei risvegli continui (talvolta accompagnati anche da vomito). Il disturbo si risolve nel giro di 4-5 giorni, quando anche il raffreddore tende a regredire spontaneamente. 

  • Come si cura la tosse?
Come abbiamo visto, la tosse è un meccanismo naturale di difesa per l’organismo e quindi non va bloccata. Per alleviare il fastidio, però, ecco alcuni suggerimenti per i genitori:
• effettuare più volte durante il giorno la pulizia delle cavità nasali con la soluzione fisiologica: in farmacia o anche nella grande distribuzione si trovano spray o fialette da inalare direttamente nelle narici del bambino;
• far dormire il bambino con la testa un po’ più sollevata rispetto al solito, magari inserendo sotto al materasso un cuscino aggiuntivo;
• umidificare le vie aeree facendo al piccolo degli aerosol con la soluzione fisiologica (senza l’aggiunta di altri medicinali!): il vapore inalato aiuta a sciogliere il muco.
• umidificare gli ambienti, con l’aiuto di un umidificatore (ma senza aggiungere sostanze balsamiche, che potrebbero irritare!);
• dare da bere in abbondanza, perché i liquidi fluidificano il muco;
• somministrare latte caldo, magari addolcito con miele, che aumenta la fluidità del muco e allevia il fastidio avvertito dalla gola irritata. Va ricordato tuttavia che anche per il miele sono stati segnalati effetti collaterali, come irrequietezza e insonnia: il consiglio quindi è di moderare sempre le dosi e non somministrare mai sotto l’anno di età, dove gli effetti collaterali sono stati più importanti;
• non fare mai soggiornare il bambino in luoghi in cui si fuma.
  • E i medicinali?
Ai medicinali si può ricorrere solo se la tosse rimane molto intensa nonostante abbiamo adottato tutti i rimedi naturali suggeriti e solo dopo aver consultato il medico. Specialmente in età pediatrica, infatti, i farmaci non devono essere mai somministrati di propria iniziativa, neanche quando si tratta di farmaci da banco, acquistabili senza bisogno di ricetta medica! Molto spesso, infatti, su certi medicinali mancano studi che provino la sicurezza e l’efficacia sui bambini, e non basta ridurre il dosaggio per essere sicuri della loro innocuità. Insomma, quando si parla di bambini, la cautela è sempre obbligatoria.
- Prendiamo ad esempio i decongestionanti nasali: è vero che riducono l’edema e le secrezioni nelle cavità nasali aiutando a respirare meglio, ma dal 2007 il loro utilizzo è stato vietato ai bambini di età inferiore ai 12 anni, poiché hanno un effetto vasocostrittore che può dare reazioni avverse anche gravi.
- Per quanto riguarda i farmaci mucolitici o fludificanti del muco (venduti in sciroppi, gocce o soluzioni per aerosol), ha senso usarli solo se la tosse sottintende una patologia cronica come la fibrosi cistica. Nella stragrande maggioranza delle manifestazioni acute, invece, i mucolitici si sono rivelati inutili, se non addirittura potenzialmente dannosi.
- Specifici per calmare la tosse sono i farmaci cosiddetti sedativi della tosse, ma il loro utilizzo negli Stati Uniti di America è stato controindicato ai bambini di età inferiore ai 6 anni perché possono dare effetti collaterali, rappresentati principalmente da sonnolenza. Per questo motivo vanno somministrati solo in caso di effettiva necessità e sotto controllo medico.
- Attenzione anche agli antibiotici, spesso somministrati con troppa leggerezza: sono indicati solo se l’infezione che provoca la tosse è di natura batterica. Sulle forme acute legate ad una rinite virale sono assolutamente inutili!
- Meglio evitare anche i cortisonici, in spray o per aerosol, dal momento che si sono dimostrati di scarsa efficacia.
  • Quando va contattato il pediatra di famiglia?
Il pediatra va contattato sostanzialmente ad ogni dubbio clinico e nel caso si debba intraprendere una terapia farmacologia. In particolare, va consultato subito se:
- la tosse si accompagna ad una frequenza respiratoria elevata oppure ad affanno respiratorio, che potrebbero far sospettare una bronchite asmatica;
- la tosse è accompagnata da febbre elevata da 2-3 giorni oppure la febbre si è ripresentata dopo due-tre giorni di remissione, cosa che deve indurre a sospettare una infezione più seria;
- la tosse dura da più di tre settimane;
- non siano chiari i motivi della sua insorgenza o si sospetta che il bambino possa avere inalato un corpo estraneo.

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